La Fondazione Courmayeur Mont Blanc ha lo scopo principale di promuovere, sviluppare, coordinare, principalmente a Courmayeur, le ricerche, gli studi, le sperimentazioni, gli incontri per approfondire e diffondere la conoscenza dei temi giuridici ed economici nella società contemporanea con particolare riguardo ad un’ottica internazionale.
Si è svolto a Courmayeur, presso la Sala Convegni dell’Hôtel Pavillon, dal 26 al 28 giugno 2014, il Convegno Il futuro delle organizzazioni internazionali. Prospettive giuridiche, organizzato congiuntamente dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc, dall’Università della Valle d’Aosta e dalla SIDI - Società Italiana di Diritto Internazionale, con la collaborazione della SFDI - Société Française pour le Droit International e con il patrocinio del Ministero italiano degli Affari esteri e dell’Organisation Internationale de la Francophonie (OIF).
Poiché la cooperazione stabile tra Stati continua a esprimersi principalmente attraverso le organizzazioni internazionali, è più che mai avvertita e attuale l’esigenza di riflettere sull’idoneità del modello giuridico "classico" di organizzazione internazionale comunemente adottato, ormai da decenni, nella comunità internazionale nelle diverse varianti per estensione e competenza (universale, regionale, economico-finanziaria, politica, militare o tecnico-scientifica e altre ancora). Il tema delle prospettive di riforma di un siffatto modello è stato approfondito, a Courmayeur, attraverso un ampio confronto tra accademici, giuristi ed esponenti del mondo delle organizzazioni internazionali.
Il Convegno, articolato in più sessioni, ha trattato in modo approfondito, nel corso della sessione inaugurale, in programma giovedì 26 giugno, alcuni temi scelti in materia di diritto delle organizzazioni internazionali nell’ottica, più ampia, dell’evoluzione del diritto internazionale. Si sente, infatti, l’esigenza, da parte dei giuristi, di esplorare nuove soluzioni per rendere più efficaci le organizzazioni internazionali, anche a costo di rimettere in discussione alcuni principi, considerati veri e propri dogmi, a cominciare da quello della cosiddetta parità formale tra Stati nella membership.
Nella mattinata di venerdì 27 giugno sono state previste due sessioni plenarie, la prima concernente le sovrapposizioni e le esigenze di complementarietà nei rapporti tra le organizzazioni internazionali. La costituzione, nel tempo, di molte organizzazioni internazionali, e la proliferazione di giurisdizioni ad esse collegate, per lo più a carattere marcatamente settoriale, hanno, infatti, determinato inevitabilmente una sovrapposizione di competenze e la corrispondente perdita di una visione d’insieme. È indispensabile, oggi, trovare il modo di cambiare rotta e di individuare le corrette modalità giuridiche che consentano rapporti efficaci ed equilibrati tra le diverse organizzazioni internazionali (specialmente tra quelle che agiscono nel medesimo ambito o in ambiti affini) e combattere la tendenza, forse inevitabile, che ciascuna tra esse risponda del proprio operato ai soli Stati membri.
La seconda sessione plenaria ha trattato il tema della rappresentanza democratica nelle organizzazioni internazionali. Una sfida fondamentale per il prossimo futuro delle organizzazioni internazionali è quella di aprirsi a una rappresentanza (effettiva e non solo formale) al loro interno dei soggetti privati, della società civile, delle assemblee parlamentari e persino degli enti territoriali federati o infra-nazionali (contravvenendo così a un altro dogma secolare). Si percepisce, altresì, almeno in alcuni settori specifici, l’ormai irrinunciabile necessità di aprirsi a nuove forme di cooperazione stabile alla pari tra Stati e soggetti aventi natura privata, a costo di compromettere la purezza della forma giuridica e dare corso a soluzioni ibride.
Nel corso del pomeriggio di venerdì 27 giugno si sono tenute due sessioni parallele, la prima relativa all’Unione europea quale modello di organizzazione regionale in transizione: il modello europeo costituisce, infatti, un paradigma al quale guardare con estremo interesse per verificare in anticipo gli effetti, e la sostenibilità nel medio-lungo termine, di soluzioni innovative introdotte progressivamente ed eventualmente esportabili in altri contesti (pur tenendo conto delle loro specifiche peculiarità).
In parallelo a tale approfondimento si è tenuta un’altra sessione che verteva sul ruolo delle organizzazioni internazionali nello sviluppo e nell’armonizzazione del diritto internazionale privato. In particolare, la Conferenza dell’Aja, l’Unidroit e l’Uncitral (comunemente dette "les trois sœurs") agiscono in relazione tra loro e con altre organizzazioni internazionali (governative e non) secondo modalità che rivestono particolare interesse anche per la novità delle soluzioni giuridiche adottate in determinati settori, a cominciare da quello degli investimenti.
Sabato 28 giugno si è tenuta la Tavola rotonda espressamente dedicata alla riforma delle Nazioni Unite. L’intento di individuare le tendenze più marcatamente evolutive del diritto dell’organizzazione internazionale, allo scopo di mettere in luce i futuri scenari e contribuire a proporre soluzioni giuridiche avanzate, non può che misurarsi con l’organizzazione internazionale universale per eccellenza, vale a dire l’organizzazione delle Nazioni Unite.
Trovare adeguate risposte a temi così complessi e vari come quelli trattati nel corso del Convegno internazionale, è certamente non semplice. La ricerca e il dibattito, volti a portare chiarezza e nuove soluzioni giuridiche, si arricchiscono però considerevolmente se avvengono, come in tale occasione, con il concorso e tramite il confronto di due Scuole del diritto internazionale di risalenti e straordinarie tradizioni, quali quella italiana e quella francese. Si segnalano, inoltre, tra i relatori partecipanti, Alain Le Roy, ambasciatore di Francia e già vice Segretario generale delle Nazioni Unite, Pascal Lamy, presidente onorario di Notre Europe - Institut Jacques Delors e già Direttore dell’OMC, e Fausto Pocar, giudice d’appello e già presidente del TPIY-ICTY.
› Programma italiano [ pdf - 814,76 KB ]
› Programma francese [ pdf - 742,48 KB ]
› Comunicato stampa Convegno su "Il futuro delle organizzazioni internazionali" [ pdf - 180,48 KB ]
› La Stampa Aosta, 26 giugno 2014 [ pdf - 109,58 KB ]
› La Vallée Notizie, 28 giugno 2014 [ pdf - 171,65 KB ]
› Maurizio Arcari, Università degli Studi di Milano-Bicocca [ pdf - 258,40 KB ]
› Walid Ben Hamida, Université d'Evry e Sciences Po, Paris [ pdf - 161,98 KB ]
› Susanna Cafaro, Università del Salento [ pdf - 102,26 KB ]
› Sergio Maria Carbone, Università degli Studi di Genova [ pdf - 56,00 KB ]
› Massimo Condinanzi, Università degli Studi di Milano [ pdf - 167,32 KB ]
› Jean-Pierre Cot, Giudice del Tribunale internazionale del diritto del mare [ pdf - 487,01 KB ]
› Antonietta Di Blase, Università degli Studi Roma Tre [ pdf - 419,96 KB ]
› Lorenzo Gradoni, Università di Bologna, Alma Mater Studiorum [ pdf - 177,65 KB ]
› Evelyne Lagrange, Université de Paris I, Panthéon Sorbonne [ pdf - 480,92 KB ]
› Alberto Malatesta, Università LIUC di Castellanza [ pdf - 180,91 KB ]
› Rostane Mehdi, Université de Aix-Marseille e Chaire Jean Monnet, Collège d'Europe, Bruges [ pdf - 137,22 KB ]
› Paolo Palchetti, Università degli Studi di Macerata [ pdf - 101,46 KB ]
› Etienne Pataut, Université de Paris I, Panthéon Sorbonne [ pdf - 241,75 KB ]
› Pietro Pustorino, Università degli Studi di Siena [ pdf - 138,56 KB ]
› Lucia Serena Rossi, Università di Bologna, Ala Mater Studiorum [ pdf - 255,65 KB ]
› Giorgio Sacerdoti, Università commerciale "Luigi Bocconi", Milano, già membro dell'Organo d'appello dell'OMC [ pdf - 339,14 KB ]
› Antonello Tancredi, Università degli Studi di Palermo [ pdf - 258,72 KB ]
› Fabien Terpan, Sciences Po, Grenoble [ pdf - 122,98 KB ]
› Daniel Turp, Université Montréal [ pdf - 373,79 KB ]
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